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Gli espropri di LTF sono illegittimi

L'11 aprile 2013 LTF ha pubblicato su 2 quotidiani nazionali e sul proprio sito internet, l'avviso di avvio del procedimento finalizzato alla dichiarazione di pubblica utilità conseguente all'approvazione del progetto definitivo del TAV Torino Lione contenente tutti i nomi delle persone alle quali vorrebbero espropriare terreni e abitazioni (Avviso di Pubblica Utilità).

Questa operazione ha allarmato moltissime persone che si sono viste pubblicare nome, cognome, data e luogo di nascita associate ai numeri delle particelle da espropriare. Numeri che le persone normalmente non riconoscono creando apprensione per la difficoltà a reperire l'informazione corretta e capire se il documento di LTF riguardava la rimessa, l'orto o l'abitazione.
Solo a Susa le persone citate dal documento sono più di 500. Ci siamo accorti che il documento riporta proprietà intestate a persone defunte negli anni '70 probabilmente a causa di ritardi e problemi nelle trascrizioni dei dati catastali. Questo aggrava ancora di più il problema perchè sono molte le persone alle quali si vorrebbero espropriare i terreni che non sono elencate nell'avviso.


Il Sindaco di Susa, fautore del disastro che si sta verificando nel territorio cittadino per aver espressamente accettato, senza proferir parola, qualsiasi opera legata al TAV, si è dichiarata "sconvolta".

Il cittadino senatore Marco Scibona, al contrario, ha emesso un comunicato stampa che evidenzia l'illegittimità di questa operazione da parte di LTF.

Come segnalato anche da Pro Natura Piemonte volevamo porre l'attenzione sul fatto che l'11 aprile scorso LTF ha pubblicato su “La Stampa” e “La Repubblica” l'avviso di dichiarazione di pubblica utilità finalizzato all'esproprio per le aree della parte internazionale del TAV, e solo successivamente in data 15 aprile è stato pubblicato il deposito del progetto con la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale. Questo ha prodotto l'illegittima della precedente pubblicazione dell’11 aprile è difatti un principio base che la procedura di valutazione di impatto ambientale debba avvenire “prima di qualsiasi autorizzazione” (CEE 337/85, art. 2).
E’ quindi palesemente assurdo e gravemente illegittimo che quelle stesse aree su cui la VIA dovrà esprimersi senza alcuna limitazione di giudizio in base al progetto in esame, risultino tra 60 giorni già espropriate in base alla pretesa comunicazione dell’11 aprile.
Aggiungiamo poi che la pubblica utilità può conseguire solo da una dichiarazione del CIPE e che la sua approvazione del fasaggio (avvenuta con la delibera 23/2012) non ha comportato l’esame formale delle varianti, né avrebbe potuto farlo in assenza del progetto e della relativa VIA, inoltre non è sufficiente sottoporre a VIA le “parti variate”, come cita l’avviso pubblico del giorno 15 aprile, perché in presenza di importanti elementi di variazione, è tutto il progetto a dover essere nuovamente oggetto delle osservazioni e dei giudizi secondo la procedura normale.

Tutto ciò a dimostrazione dell'ennesimo pasticcio burocratico sull'iter autorizzativo dell'opera e della superficialità con cui LTF procede. Le leggi tutelano la Res Pubblica e vanno scrupolosamente osservate e quindi è ancora più grave se a violarle sono società a partecipazione statale.
Chiediamo il rispetto della legge e ci attiveremo in tutte le sedi opportune perché ciò avvenga.

Marco Scibona
Cittadino al Senato della Repubblica – Movimento 5 Stelle

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